giovedì 26 febbraio 2009

non ho capito bene cosa sia la "Dinamolisi capillare" .....

Salve,premesso che sono completamente a digiuno della materia,ho dato un'occhiata al suo sito, dove ho trovato belle e se vogliamoaffascinanti parole ma alla fine non ho capito bene cosa sia questa "dinamolisi capillare" anche se il nome qualche idea me la da. Essendoignorante in materia e non avendo ricevuto dati scientifici per valutare la questione, con queste basi e di primo acchitto mi sembraun qualchecosa di - mi passi il termine - "filosofico". Se poi ha del materiale scientifico o può spiegare per bene il tuttoin un linguaggio più concreto, mi riservo di valutare nuovamente la cosa.
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La scienza tradizionale si fonda su un ragionamento riduzionistico per cui se sono noti tutti i fattori che concorrono a creare una situazione è possibile prevederne il risultato e, viceversa, osservando gli effetti è possibile risalire alle cause per via diretta e razionale. Per questa concezione, qualunque essere o qualunque processo altro non sono che una catena di cause ed effetti, nient'altroche la somma dei componenti di un sistema e delle loro caratteristiche.E' facile però rendersi conto che per un essere vivente, che sia una sola cellula "semplice" o un grande e complesso organismo superiore, così come per le dinamiche ecologiche o socio-economiche si è di fronte a una nuova situazione in cui la conoscenza delle proprietà degli elementi individuali non è sufficiente per descrivere la struttura nel suo insieme.Possiamo rappresentare questa sistuazione come lo studio dell'architettura della materia vivente e della natura.Essa dipende sì, in qualche modo, dalle proprietà dei "mattoni" ma possiede poi caratteristiche e leggi fondamentali che non possono essere ricollegate a quelle dei singoli elementi. Sono le cosiddette "proprietà emergenti" che scaturiscono dall'infinita serie di interconnessioni e interazioni tra gli elementi e che non appartangono a nessuno di essi in particolare ma soltanto al loro insieme. Semplici esempi, intuitivi per chiunque, possono essere la "dolcezza" dello zucchero che non appartiene a nessuno dei suoi tre elementi chimici - ossigeno, idrogeno e carbonio - ma soltanto qualla particolare combinazione tra di loro. Oppure "l'armonia" musicale che scaturisce come sintesi dal concerto, dal dialogo tra voci e strumenti diversi o ancora, e più semplicemente, la malleabilità e la duttilità dei metalli che non sono caratteristiche dei singoli atomi di rame, di oro ecc, ma soltanto dell'insieme degli stessi in una grande massa (in un banale pezzetto di filo di rame ci sono miliardi di atomi...). A partire dai sistemi fisici più tradizionali, come quelli critici in cui competono ordine e disordine (es. le "strutture dissipative" come i vortici) questi comportamenti emergenti si possono identificare in molti altri sistemi, dall'ecologia al sistema immunitario, dalla fisiologia all'economia, all'imprenditoria e così all'infinito. La scienza della complessità si prefigge l'obiettivo di comprendere questi sistemi. Quali "regole" ne governano il comportamento? Come si adattano ai cambiamenti? Come apprendono in modo efficente e come ottimizzano il loro stesso comportamento? Si tratta più di un cambio di orientamento nella forma mentis degli scienziati che non di una nuova branca della scienza. Il termine "complessità" viene usato in molti modi e in diversi campi. Possiamo provare a chiarire in modo semplice la differenza tra "complesso" e "complicato": un oggetto della moderna tecnologia come un televisore, un telefono cellulare, un aereoplano o un impianto nucleare è certamente molto complicato ma esiste la possibilità, almeno per gli esperti e per chi li ha progettati, di sapere esattamente come funziona l'insieme e ciascuna delle sue parti e quali ne sono le caratteristiche. C'è da qualche parte un progetto dettagliato che descrive l'oggetto in tutti i particolari.I sistemi complessi come gli orgnismi viventi e le relazioni socio-economiche hanno invece l'incredibile carateristica di ... non esser progettati da nessuno: sono auto-organizzati e auto-referenti, capaci di adattarsi e riprodursi per forza propria. Un esempio notevole di questi processi è la rete internet, che si espande per forza e modalità proprie, senza il governo di alcuno. Questo tipo di dinamica presenta aspetti di auto-organizzazione e di evoluzione che richiedono una visione scientifica completamente nuova e interdisciplinare.La fisica e le scienza "hard" tradizionali cercano di semplificare e "idealizzare" sistemi e fenomeni con l'obiettivo di formulare leggi generali e valide per sempre e ovunque. Le scienze biologiche si trovano invece a studiare la naura "così com'è" e le loro domande sono rivolte alle strutture e ai processi per come evolvono. In questo senso sono anche discipline "storiche" che dipendono certamente anche dalle leggi della chimica e della fisica ma contemporaneamente dall'enorme quantità di eventi e di "informazioni" che si sono accumulate attraverso il meccanismo specifico dell'evoluzione avvenuta sul pianeta. Una delle caratteristiche principali dell'evoluzione biologica è di "apprendere dagli eventi e dall'esperienza", gli esseri viventi sono quindi risultato di processi essenzialmente adattativi, dotati però, contemporaneamente, di un proprio piano di auto-organizzazione (autopoiesi) capace di reagire in modo auto-protettivo (irritabilità)alle influenze ambientali, mantenendo relativamente inalterate la propria fisiologia e la propria morfologia in una processualità storico-biografica oltre che chimico-fisica. Esempi minimi ma significativi possono essere i sistemi di autoregolazione del calore internodegli organismi a sangue caldo (che uori faccia freddo o faccia caldo, entro certi limiti, la nostra temperatura interna rimane stabile a 37 °C)o i meccanismi di auto-regolazione dei valori nel mercato azionario (le azioni "salgono e scendono" per effetto delle leggi del mercato e non per gli interventi di una qualunque autorità).Le metodiche di analisi per immagini che qui presentiamo si prestano efficacemente allo studio di entrambe le caratteristiche fondamentali dei sistemi viventi.Ciascu estratto organico produce infatti una morfologia (figura) specifica e rigorosamente riproducibile durante i processi di Cristallizzazione Sensibile, di Dinamolisi ecc. In questo modo il principio auto-progettuale e auto-creativo/riproduttivo (il campo morfogenetico) si esprime nelle immagini come forma idealmente perfetta e armonica. Secondariamente è possibile individuare all'interno della morfologia di ciascun "tipo" precisevariazioni/difetti correlabili direttamente o indirettamente con lo stato biologico (età, salute, malattia, stato di conservazione, impatto di eventi ambientali, inquinamenti chimici, ecc.) di un particolare rappresentante di quel "tipo". Il tutto in un'immagine sintetica, unitaria, che non atomizza nè riduce l'essere vivente a una serie di frammenti ma ne restituisce un'idea nella sua complessità e unitarità, nel suo specifico equilibrio. Storicamente, inoltre, appartiene a queeste tecniche e ai loro creatori il merito di aver affrontato per prime la "complessità" con l'approccio e il linguaggio adeguati, superando la rigida mentalità analitica ma rimanendo ben instradate sui binari della scienza.